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Analisi trimestrale del sistema energetico italiano III trimestre 2017

La copertina riporta la cartina dell'Italia in evidenza rispetto alla mappa dell'europa

SINTESI DEI CONTENUTI

  • Secondo le stime preliminari ENEA nel III trimestre 2017 i consumi di energia sono in lieve crescita (+0,5% sia i consumi primari sia i consumi finali), in coerenza con l’impulso venuto dalle principali variabili guida della domanda di energia (PIL; produzione industriale, temperatura, prezzi). Si consolida anche la crescita cumulata dei consumi nel corso dei primi nove mesi, che nel caso dei consumi finali si attesta allo 0,9%.
  • In termini di fonti primarie, anche nel III trimestre 2017 è sceso il ricorso ai combustibili solidi (-6% rispetto allo stesso periodo del 2016), giunti all’ottavo calo tendenziale consecutivo su base trimestrale, come anche i consumi petroliferi (-3%), calati per il sesto trimestre consecutivo. È invece ancora in aumento il ricorso al gas naturale (+4%), giunto al sesto aumento trimestrale consecutivo, nonostante sia tornato ad aumentare l’import netto di elettricità dalla Francia, che nei trimestri precedenti aveva aiutato la domanda di gas. Tornano ad aumentare le fonti energetiche rinnovabili (+4%), dal 2015 in quasi costante diminuzione per la continua riduzione della produzione idroelettrica, grazie agli aumenti di eolico e fotovoltaico. Le variazioni dell’ultimo trimestre confermano il trend osservato nella prima metà dell’anno, per cui nei primi nove mesi del 2017 continua a spiccare l’aumento dei consumi di gas (+3,2 Mtep la variazione cumulata, +8%), mentre scendono importazioni di elettricità (-0,7 Mtep, -10,8%), petrolio (-0,8 Mtep, -1,8%), carbone (-0,7 Mtep, -8,3%) e fonti rinnovabili (-0,4 Mtep, -2%).
  • Nel sistema elettrico la domanda risulta in aumento per il secondo trimestre consecutivo, consolidando i segnali di una piccola ripresa dopo il lungo periodo di costanti riduzioni compreso tra fine 2011 e fine 2014, e la sostanziale stagnazione dei due anni successivi. Complessivamente nei primi nove mesi dell’anno la domanda risulta in crescita dell’1,7%. Nel mix di generazione si confermano i trend della prima metà dell’anno, ma con una inversione di tendenza nel caso delle FER, grazie all’aumento nella produzione da eolico (+595 GWh, +20%) e fotovoltaico (+648 GWh, +9%), in grado di compensare l’ennesimo calo della produzione idroelettrica, che prosegue ormai ininterrottamente da dieci trimestri. Nei primi nove mesi dell’anno la produzione complessiva da FER resta comunque negativa per quasi 3 TWh (-3,3%). La ripresa di import e FER non ha impedito un nuovo aumento dell’input di gas naturale alla termoelettrica, che nel complesso dei primi nove mesi dell’anno risulta in aumento di quasi 2 Mtep (+14%). Ulteriori cali marginali hanno riguardato il carbone e i prodotti petroliferi, per i quali a fine anno è prevedibile un nuovo minimo storico.
  • Nei settori di uso finale calano ancora i consumi del settore trasporti, in particolare quelli del trasporto stradale (-3,4% rispetto al III trimestre 2016). Nell’insieme dei primi nove mesi del 2017 la riduzione dei consumi di carburanti per il trasporto stradale è prossima al 2% (-0,4 Mtep), pur in presenza di indicatori del traffico veicolare che sono invece in aumento. Al netto della possibilità di future revisioni di questi dati (che sono provvisori), da essi emergono alcune questioni potenzialmente di grande rilievo per le prospettive del sistema energetico italiano: la possibilità di un disaccoppiamento tra consumi di energia e traffico veicolare, guidato in primis dall’incremento di efficienza del parco auto circolante, e la coerenza tra questo disaccoppiamento e gli obiettivi di decarbonizzazione del settore. Secondo le stime ENEA negli due anni il ricambio del parco (alla fine del 2017 le nuove immatricolazioni di autovetture dovrebbero tornare sopra i 2 milioni) ha in effetti accelerato il trend di naturale miglioramento dell’efficienza media dello stesso. Questo nonostante che le emissioni medie del nuovo immatricolato siano rimaste costanti, perché la crescita delle immatricolazioni di auto con alimentazione alternativa è stata bilanciata da altri fattori.
  • Sia nel settore industriale sia nel settore civile i consumi energetici sono invece in aumento, consolidando gli aumenti del primo semestre, e in entrambi i casi procedono in perfetta coerenza con l’andamento delle varabili guida (produzione industriale, valore aggiunto dei servizi, clima).
  • Tornano a calare le emissioni di CO2 (-1,2%) con il venir meno dei fattori congiunturali che le avevano spinte negli ultimi tre trimestri (fermi del parco nucleare francese, ridotta produzione idroelettrica), grazie alla minore intensità carbonica della generazione elettrica da fossili e alla riduzione dei consumi dei trasporti. Nei primi nove mesi dell’anno le emissioni totali restano comunque in aumento per quasi 3 Mt (+1% circa), spinte da generazione elettrica, civile e (in misura minore) industria, mentre sono in riduzione le emissioni dei trasporti (quasi 1 Mt in meno). Nonostante la riduzione congiunturale questi dati consolidano il trend dell’ultimo biennio, che con la ripresa dell’economia ha visto lo spostamento del sistema energetico italiano su una traiettoria di decarbonizzazione che potrebbe rendere problematico il raggiungimento degli obiettivi 2030.
  • Dal lato della sicurezza energetica l’indice sintetico risulta in miglioramento (+4%) rispetto al trimestre precedente, grazie al trend di riduzione del peso del petrolio sui consumi totali di energia, unito a una maggiore diversificazione delle importazioni di greggio. e alla fase positiva della raffinazione, sia per l’utilizzo degli impianti (+6%) sia per i margini, che raddoppiano rispetto a un anno fa (4,6 $/bbl contro 2,1). È invece a due facce la situazione del sistema elettrico, dove la ripresa della termoelettrica ha allentato alcune tensioni legate alla forte accelerazione della penetrazione delle fonti intermittenti, migliorando ad esempio la redditività degli impianti a gas. Nell’insieme dei primi nove mesi dell’anno la penetrazione delle fonti intermittenti ha comunque raggiunto un nuovo massimo al 13,9% della domanda, e anche il massimo su base oraria è rimasto appena al di sotto del massimo storico (circa il 74% la stima ENEA). Allo stesso tempo, la ripresa del gas ha anche determinato nuove preoccupazioni per l’adeguatezza del parco di generazione in vista dell’inverno, come anche una ripresa dei prezzi all’ingrosso decisamente maggiore di quella registrata ad esempio sul mercato tedesco. Nel I trimestre dell’anno il prezzo italiano risultava maggiore del 30% rispetto a quello tedesco, nel III trimestre questo valore è salito al 60%. Il differenziale tra i prezzi all’ingrosso di elettricità e gas (lo spread PSV-TTF resta sui massimi) in Italia e negli altri Paesi dell’Europa continentale resta un problema centrale, che già la Strategia Energetica Nazionale del 2013 aveva promesso di affrontare. Anche la SEN 2017 propone delle linee di azione, sulla cui efficacia ed efficienza sono però emersi dubbi anche da fonti istituzionali.
  • L’indice sintetico della sicurezza energetica è invece in peggioramento rispetto ad un anno fa, perché al miglioramento degli indici relativi al sistema petrolifero fanno da contraltare i peggioramenti significativi degli indici di sicurezza del sistema elettrico e del sistema del gas naturale. Anche nel prossimo inverno in caso di combinazione di eventi estremi (picchi di freddo, interruzioni delle forniture, fermi del parco nucleare francese) potrebbero verificarsi problemi di adeguatezza in entrambi i sistemi. Nel sistema del gas il forte aumento della domanda, spinta da termoelettrico (+14% nei primi nove mesi dell’anno) e industria (+8%) ha ulteriormente rafforzato il ruolo del gas naturale come prima fonte primaria. L’incremento della domanda ha determinato un aumento delle importazioni del 9% rispetto ai primi nove mesi del 2016 (circa 4,2 miliardi di metri cubi in più), con un rafforzamento del gas russo (+11% il dato cumulato), di quello del Nord Europa e una crescita molto forte del GNL (+32% nei primi nove mesi).
  • Sul fronte dei prezzi si registra il peggioramento degli indici relativi ai prezzi dell’energia elettrica, un dato che accomuna tutte e tre le fasce di consumo analizzate. Il già citato aumento dei prezzi all’ingrosso comporta che per la piccola impresa italiana si possa stimare per il secondo semestre 2017 un aumento del 5% rispetto al primo semestre, dell’1% rispetto al II semestre 2016. Aumenti simili riguardano le imprese della fascia di consumi immediatamente superiore, mentre aumenti più marcati sono stimati per la fascia di consumo medio-alta (+8% sul primo semestre 2017, +2% sul II semestre 2016). Il prezzo del gasolio risulta in calo rispetto al trimestre precedente (-2%), ma ancora in aumento rispetto al III trimestre del 2016 (+4%). Il prezzo italiano resta allineato a quello registrato in Gran Bretagna, restando il più caro dei cinque principali Paesi UE, mentre il contemporaneo aumento del prezzo svedese fa sì che alla fine del trimestre il prezzo italiano non sia più sui massimi dell’intera UE. Gli indicatori relativi ai prezzi del gas sono invece in leggero miglioramento, che li riporta sui valori della seconda metà del 2016.
  • Le diverse questioni che riguardano il sistema energetico italiano sono sintetizzate dall’indice sintetico della transizione energetica ISPRED elaborato dall’ENEA, che nel III trimestre 2017 presenta un calo del 2% rispetto al trimestre precedente, come conseguenza di un peggioramento nelle dimensioni della decarbonizzazione e dei prezzi e di un miglioramento nell’indice sintetico della sicurezza energetica. Rispetto a un anno prima il calo dell’lSPRED è invece più marcato (-10%), in conseguenza di un peggioramento in tutte e tre le dimensioni del trilemma energetico, in particolare di quella legata alla decarbonizzazione, che ha visto nell’anno il consolidamento della discontinuità rispetto alla traiettoria di forte riduzione delle emissioni di CO2 osservata fino al 2015. Si conferma inoltre come alla frenata sulla decarbonizzazione si accompagni un complesso insieme di eventi parzialmente correlati, ma nel complesso i riflessi positivi sembrano più che compensati dal riemergere di fragilità che si pensavano superate (sistemi elettrico e gas) e dall’accentuazione delle storiche criticità sul fronte dei prezzi dell’elettricità.
  • Infine, questo numero dell’Analisi trimestrale include due spazi di approfondimento. Un Focus analizza la posizione italiana nel commercio internazionale delle tecnologie energetiche low-carbon (fotovoltaico, eolico, sistemi di accumulo, veicoli elettrici), evidenziando alcune debolezze strutturali ma anche la presenza di potenzialità positive. Un altro Focus mostra come negli ultimi anni il fattore energia sia divenuto progressivamente più importante per la performance del sistema economico italiano.
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