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Analisi trimestrale del sistema energetico italiano I trimestre 2018

La copertina riporta la cartina dell'Italia in evidenza rispetto alla mappa dell'europa

SINTESI DEI CONTENUTI

  • Secondo le stime preliminari dell’ENEA nel I trimestre 2018 i consumi di energia primaria sono risultati in netta crescita rispetto al I trimestre 2017 (+1,3 Mtep, equivalenti a un +3%), in linea con le variabili guida dei consumi, in primo luogo i fattori climatici e la crescita economica.
  • In termini di fonti energetiche primarie, nel trimestre si è nuovamente ridotto il ricorso ai combustibili solidi, giunto al decimo calo tendenziale consecutivo su base trimestrale. È invece ancora in aumento il ricorso al gas naturale (+1% la variazione tendenziale), in crescita pressoché costante dall’inizio del 2015. Nell’ultimo trimestre il gas è stato però spinto in particolare dai consumi per il riscaldamento, che hanno compensato la netta riduzione registrata nella generazione elettrica. Le fonti energetiche rinnovabili sono tornate a una variazione positiva (poco meno del 2%), grazie alla ripresa della generazione idroelettrica (+11% rispetto al I trimestre 2017, che era stato il peggiore degli ultimi cinque anni).
  • Sono ancora in aumento i consumi elettrici (+1,8% su base tendenziale), che consolidano la fase di ripresa seguita al lungo periodo di contrazione degli anni 2011-2014 e alla stagnazione degli anni 2015-2016. Nonostante l’aumento dei consumi è tornata a diminuire la produzione termoelettrica, la cui quota sul totale è scesa al 60% dal 65% di un anno fa, penalizzata dalla ripresa sia dell’import sia della produzione idroelettrica.
  • Anche i consumi finali di energia sono in aumento di poco meno del 3%. Aumentano in particolare i consumi del settore civile (+4,5%), spinti dall’inverno meno mite del precedente, ma continua anche la ripresa dei consumi dell’industria, mentre si ferma il calo dei consumi nei trasporti. Scendono però ancora i consumi del trasporto stradale, per il quarto trimestre consecutivo in coincidenza con indicatori di traffico veicolare che sembrano in aumento.
  • Le diverse questioni che riguardano il sistema energetico italiano sono sintetizzate dall’indice sintetico della transizione energetica ISPRED elaborato dall’ENEA, che nel I trimestre 2018 presenta un peggioramento del 6% rispetto allo stesso periodo del 2017, a causa del peggioramento nella dimensione della decarbonizzazione, mentre sono sostanzialmente stabili i valori delle altre due componenti.
  • La componente dell’indice ISPRED relativa alla dimensione della decarbonizzazione risulta in peggioramento del 14%. Le emissioni di CO2 sono sostanzialmente invariate rispetto allo stesso periodo 2017, nonostante la crescita significativa dei consumi energetici. D’altra parte questa stagnazione delle emissioni consolida un trend sempre meno in linea con gli obiettivi di lungo periodo. Negli ultimi due trimestri, al ritorno a forti diminuzioni delle emissioni della generazione elettrica hanno fatto da contraltare gli aumenti delle emissioni dei settori civile e industria e la stazionarietà del settore trasporti. A questo si aggiunge che le fonti energetiche rinnovabili sembrano consolidarsi su una traiettoria sostanzialmente stazionaria, evidentemente non in linea con gli obiettivi di crescita della quota di fonti energetiche rinnovabili (FER) sui consumi finali di energia entro il 2030.
  • La componente dell’indice ISPRED relativa alla sicurezza energetica risulta invece invariata rispetto ad un anno fa, a seguito di miglioramenti significativi degli indici relativi al sistema gas (+10%) e di miglioramenti più marginali degli indici relativi al sistema elettrico, compensati dal peggioramento degli indici di sicurezza del sistema petrolifero (-6%). I miglioramenti nei sistemi elettrico e del gas sono derivati dal superamento dei due eventi congiunturali (problemi del nucleare francese e ridotta idraulicità) che negli ultimi due anni hanno avuto effetti rilevanti sui sempre più interconnessi sistemi gas ed elettrico, inducendo una forte spinta alla domanda di gas nella termoelettrica. Restano d’altra parte insolute alcune delle criticità emergenti con la transizione, tra cui in primo luogo il rischio che nel corso dell’estate 2018 si verifichino situazioni di eccesso di produzione da fonti intermittenti nelle zone centro-meridionali del paese, in secondo luogo la nuova riduzione della redditività degli impianti a gas naturale, con lo spark spread tornato significativamente al di sotto dei 10€/MWh. Nel sistema petrolifero, con la risalita del prezzo del petrolio si sono ridotti i margini della raffinazione, che risultano particolarmente penalizzanti in Europa, mentre restano più elevati in Nord America.
  • Sul fronte dei prezzi per le imprese si segnala l’aumento del prezzo del gasolio (+2,5% rispetto al 2017), che nel trimestre è risultato il più elevato dell’Unione Europea, anche al netto delle imposte.
  • Nel primo trimestre dell’anno in corso i prezzi del gas per le imprese italiane sono risultati in forte salita in tutte le fasce di consumo, a causa dell’incremento del costo della materia prima, con un aumento medio dell’8% rispetto al periodo settembre-dicembre 2017 (che si stima sarà compensato da una riduzione equivalente nel II trimestre di quest’anno).
  • Un andamento simile hanno avuto i prezzi dell’elettricità, sui quali però hanno inciso anche le riforme in materia di oneri di sistema. Secondo una stima preliminare il costo medio dell’elettricità pagato dalle imprese con consumi elevati scenderebbe del 5% a metà 2018, con un presumibile miglioramento in termini di competitiva. Le riforme degli oneri di sistema avrebbero invece effetti marginali sulle imprese con consumi medio-bassi. A fronte di ciò, nei primi sei mesi dell’anno si stima un leggero incremento del prezzo dell’elettricità per le utenze domestiche (+0,7% rispetto al semestre precedente), prevalentemente a causa dell’aumento della componente ‘oneri di sistema’ in bolletta per gli sgravi concessi agli energivori.
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